SENZA IL REALE PLURALISMO DEGLI ORIENTAMENTI EDUCATIVI NON C’E’ SCUOLA.


 

 

Si ritorna a parlare in questi mesi di affettività, sessualità e proposte “didattiche” molto discutibili quali lo spettacolo Fa’afafine che propone la storia di un ragazzino che “non corrisponde al sistema binario maschio e femmina cui siamo abituati ma appartiene al variegato spettro delle identità di genere“. «Parole virgolettate del regista che ci lasciano sconcertati» commenta Maria Grazia Colombo, vicepresidente del Forum.
«Ma perché offrire ai ragazzi occasioni che non convincono educativamente e che diventano interessanti solo perché mediaticamente suscitano tra adulti posizioni contrastanti ? La scuola e i giovani non possono essere luogo di contrattazione, di scontro, di sperimentazione educativa. E’ triste dover guardare alla scuola come genitori che devono controllare e non genitori che vogliono collaborare. La famiglia è un soggetto educativo che va rispettato garantendone il reale pluralismo degli orientamenti educativi.
«Abbiamo bisogno tutti di maggiore serietà e chiarezza, la scuola sta affrontando temi importantissimi racchiusi nei famosi otto decreti legislativi che non interessano solo gli addetti ai lavori ma tutti i genitori, ciascun genitore. Ma di chi è la scuola ? A chi interessa la scuola, quella vera non quella delle contese e dei “giochetti” ? La scuola non deve avere la “preoccupazione” di far passare un certo messaggio o una certa proposta educativa ma piuttosto di costruirla insieme ai genitori, agli studenti, ai docenti e ai dirigenti in un piano di offerta formativa serio, bello e attraente didatticamente.
«I nostri ragazzi, tutti, anche quelli che sembrano non “avere” famiglia, meritano e chiedono molto di più. Non deludiamoli sempre».